Book Reviews
Books I’ve recently read. Reviews in italian.
2024
- Munthe, La storia di San Michele (1929). Libro di memorie di un celebre medico svedese che ha passato buona parte della sua vita in Italia, tra Roma e Capri, negli anni a cavallo del secolo. Nostalgia per un mondo che non c’è più. Libro molto bello. Commovente il saluto al cane Wolf. 8
- Rebatet, I due stendardi (1951). Libro impegnativo per mole (più di 1500 pagine). Era nella mia reading list da anni, da quando lessi che per Mitterrand l’umanità poteva essere divisa in chi l’aveva letto e chi no. Non mi è parso all’altezza della fama. Complicato triangolo tra due ragazzi e una ragazza, tra amore e religione, con rimandi a musica, filosofia e letteratura. Alcune parti sono molto ben scritte, soprattutto verso la fine, ma il grosso mi ha annoiato. 6
- Dickens, Il Circolo Pickwick Galleria di personaggi e avventure nell’Inghilterra del primo Ottocento. Lungo e un po’ invecchiato, ma qualche personaggio è divertente. 6
- A. Ongaro, La maschera di Antenore (2009) Un pittore viene contattato per organizzare una mostra, ma nasce un intreccio complicato. Divertente e ben scritto. 7.5
- L. Bizzarri, Disturbo della pubblica quiete (2020) Letto per curiosità. Storia di un immigrato e dei due poliziotti che lo arrestano. Leggibile ma non memorabile. Poco convincenti alcune parti. 5.5
- S. Belzaino, Il mestiere di sopravvivere (2023) Esordio letterario ambizioso: tentativo di immaginare la vita di Cesare Pavese se non si fosse suicidato. Idea interessante, la scrittura però è poco scorrevole per i miei gusti e a tratti poco convincente. Dopo un po’ mi sono stufato. 5
- A. Towles, Un gentiluomo a Mosca (2016). Un aristocratico russo si trova in seguito alla rivoluzione d’ottobre retrocesso a cameriere nell’albergo dove abitava e vi resta per trent’anni. Buon libro, divertente, a tratti malinconico. Nella seconda metà forse perde un po’ quota ma si legge scorrevolmente. 7
2023
- Murakami, First Person Singular (2020). Raccolta di racconti. Un paio non sono male, ma preferisco i romanzi lunghi. 6
- F. Herbert, Dune Messiah (1969). Secondo libro della serie. Un paio di buoni spunti, ma senza ritmo. 5.5
- A. Bourdain, Kitchen Confidential (2000) Chef americano racconta la sua vita e quello che succede nelle cucine dei ristoranti. Divertente, peccato non ci sia più. 7
- F. Herbert, Dune (1965). Essendomi piaciuto il film di un paio di anni fa (a differenza di quello vecchio di Lynch) ho deciso di leggere il libro. Non è niente male, fantascienza misticheggiante di sapore mediorientale. 7
- A. Ongaro, Hollywood Boulevard (1997). Uno scrittore si trova a completare una sceneggiatura incompiuta ambientata a Los Angeles. Andando avanti la storia diventa sempre più reale. Le storie che si intrecciano sono un elemento tipico di Ongaro. Il libro è meno riuscito degli altri, a tratti è noioso e poco avvincente. 5
- Jack London, Martin Eden Un giovane di bassa estrazione si educa e diventa uno scrittore per amore di una ragazza di buona famiglia. Bel libro, soprattutto alcuni brevi passaggi onirici. London era un grande scrittore. 7.5
- A. Ongaro, Rumba (2002) Uno scrittore si mette alla ricerca di una donna misteriosa per conto di un amico. Convenzionale ma con dei bei personaggi e qualche sorpresa. 6.5
- A. Grandi, Denominazione di origine inventata Le invenzioni del marketing e della politica per creare fantomatiche tradizioni della cucina italiana, che in realtà è molto più recente e d’importazione di quanto non si voglia pensare. 7
- Heinlein, The moon is a harsh mistress (1966) La luna è una colonia penale e lotta per l’indipendenza dalla terra. Fantascienza intelligente con molte buone idee. 6.5
- A. Ongaro, La versione spagnola (2007) Uno scrittore legge la traduzione di un suo libro e si accorge che sono state fatte delle aggiunte. Inizia a indagare. Buona la prima parte, sembra Murakami, un po’ meno riuscito il finale. 7
- Kushner, Masters of Doom (2003) Storia della Id software di Carmack e Romero. Scorrevole, interessante, ricordo negli anni del liceo quando uscì Wolfenstein 3D. 6.5
- A. Ongaro, Il complice (1965) Un mediocre professore cerca di cambiare la propria vita, che gli è diventata insopportabile. Un po’ faticoso, poco scorrevole. 5
2022
- Desiati, Spatriati (2021) Vicende di due ragazzi, represso lui e alternativa lei, tra la Puglia e Berlino. Niente di speciale, scarsa simpatia per i personaggi. 5
- Ongaro, Interno argentino Un giornalista ritorna a distanza di anni nella vecchia casa che aveva a Buenos Aires. Storia con molti spunti malinconici, ben scritta. 7
- Houellebecq, Anéantir Libro strano. H sembra voler affrontare alcuni temi (politica, relazioni, malattia) e la storia si piega per farlo arrivare dove vuole, lasciando però un po’ di cose in sospeso e senza sviluppare quello che prometteva. Si salva perché come al solito è scritto molto bene e ci sono delle belle pagine. 6.5
- Jack London, Il richiamo della foresta Storia di un cane, l’inverso di Zanna Bianca. Abbastanza buono, ma meglio l’altro. 7
- McEwan, Solar Avventure e misfatti di un improbabile premio nobel per la fisica. Abbastanza divertente e scritto bene. Peggiora un po’ nell’ultima parte. 7
- Jack London, Zanna Bianca Storia di un cane/lupo. Classico che non avevo mai letto, pensavo da bambini ma in realtà da adulti. Ottime le prime 100 pagine. 7.5
- Rainer Maria Rilke, I quaderni di Malte Laurids Brigge Libro particolare. Un insieme di diari, ricordi e fantasticherie di un flâneur parigino di inizio ‘900. A tratti onirico e non facile da seguire, ma interessante. Andrebbe riletto con calma. Consigliato da Ongaro, “di colpo la realtà ha mostrato delle fessure attraverso le quali si avvertono dimensioni misteriose”. 6
2021
- J. Adler-Ossen, La donna in gabbia Primo libro della serie della sezione Q. Giallo scandinavo convenzionale sulla scomparsa di una donna. 6
- D. Lodge, Changing Places Due professori universitari fanno uno scambio di posizione. Commedia in stile inglese, gradevole 6.5
- I. Singer, La pecora nera Autobiografia incompleta, dedicata all’infanzia in Polonia in una famiglia di ebrei religiosi. Interessante, ben scritto, colpisce la ristrettezza della vita negli shtetl. 7
- A. Baricco, Seta Letto perché mi è capitato il libro tra le mani. Oceano mare mi aveva profondamente irritato. Questo è meglio, una storiella scritta furbamente per scalare le classifiche. Un francese visita a più riprese un Giappone isolato e misterioso. Scorrevole e senza lampi particolari. 6.5
- D. Preston, Blasphemy Da un acceleratore di particelle emerge un’intelligenza inattesa. Buono lo spunto, però diventa un po’ convenzionale andando avanti. Leggibile comunque. 6
- A.Ongaro, Il respiro della laguna Poliziesco contemporaneo ambientato a Venezia. Meno ispirato degli altri ma passabile. 6
- Foitzik-Fritsche, Minimi giganti Saggio sulle formiche. L’argomento è interessante ma lo stile del libro, con battutine e sciocchezze, è irritante. 5.5
- M. Lowry, Under the Volcano L’ultimo giorno di un alcolizzato inglese in Messico. Un libro faticoso, soprattutto letto nell’originale, ma di grande valore. Capisco che piacesse a Ongaro. 7
- A. D’Avenia, Bianca come il latte, rossa come il sangue. Amore adolescenziale con ragazza malata. Convenzionale, tante frasi fatte. 5
2020
- H. Schonberg, The Great Pianists Lungo elenco di pianisti, da Mozart in poi. Parla più del pianismo che delle persone. 5
- N. Englander, Kaddish.com Un tizio subappalta degli obblighi religiosi e anni dopo gli vengono i rimorsi. Libro inutile e pretenzioso. 4
- E. Brizzi, Il matrimonio di mio fratello Storia di due fratelli cresciuti tra anni ‘80 e ‘90. Scritto male, personaggi piatti da telefilm, dialoghi banali e stereotipati. 4
- R. Byron, La via per l’Oxiana Diario di viaggio nell’Asia centrale di un inglese durante gli anni ‘30. Interessante, a quell’epoca viaggiare doveva essere avventuroso e bellissimo. 6.5
- J. Tropper, This is where I leave you. Famiglia si ritrova in casa per il funerale del padre. Taglio da commedia hollywoodiana (che infatti è stata realizzata), senza pretese ma gradevole. 7
- A. Ongaro, L’ombra abitata. Un uomo intravede in una foto un’antica fidanzata e si mette alla sua ricerca trent’anni dopo. 8
- D.F. Wallace, A Supposedly Fun Thing I’ll Never Do Again. Collezione di scritti. Non molto interessante, si salva solo il racconto della crociera. 5
- L. Ricolfi, La società signorile di massa Saggio interessante sullo stato attuale della società italiana. Opioni nette, supportate da dati credibili. Ne esce un quadro abbastanza preoccupante per l’Italia, molto probabilmente destinata a un irrversibile declino. 6.5
- Burioni, Virus Divulgativo, abbastanza semplice. Interessante la parte sulla peste. 6+
- Mann, La montagna incantata Classico che avevo iniziato a leggere una decina d’anni fa, per poi piantarlo e infine ricominciare. 7 anni di vita di un giovane in un sanatorio. È un libro complesso che quasi sicuramente va riletto per capirlo meglio. Belle alcune pagine, come il sogno durante la tormenta di neve, ma me l’aspettavo diverso. I segni del tempo si sentono ed è una lettura faticosa. Senza voto.
2019
- Harari, Sapiens Storia dell’umanità. Abbastanza interessante in alcune parti, soprattutto nella parte in cui mostra che alcuni tipi di società sono fondamentalmente delle religioni e nella relazione tra benessere e felicità. Scorrevole. 6.5
- Epitteto, Manuale Bello leggere la versione di Leopardi e la sua nota introduttiva.
- A. Di Bari, Il fuoco dell’anima Il mondo dell’arrampicata romana visto attraverso gli occhi di Di Bari. Carino, molti personaggi li ho conosciuti (superficialmente) nel periodo in cui arrampicavo. 6.5
- C. Sagan, Contact Avevo visto il film anni fa e ho voluto leggere il libro. È bello, più ricco del film. Affascinante l’idea del messaggio nascosto nei decimali del pi greco. 7
- A. Ongaro, Il segreto dei Ségonzac Divertente, peccato che Ongaro sia morto recentemente. 7
- K. Hosseini, The Kite Runner Altra storia ambientata in Afghanistan. Bello, ma la parte finale diventa convenzionale e si vede la mano del solito editor americano. 6.5
- K. Hosseini, One thousand splendid suns Storia di due donne attraverso trent’anni di guerre in Afghanistan. Bel libro, intenso. 7.5
- Houellebecq, Sérotonine. Narratore depresso lascia tutto e si aggira in una Francia in crisi, ripercorrendo la propria vita. Bel libro, Houellebecq sa scrivere molto bene. “(…) je commençais à parler, sans même avoir pleinement conscience de ce que je disais, j’avais l’impression de glisser sur un plan incliné”. 7
- C. M. Cipolla, Vele e cannoni Sulle navi e l’artiglieria dal Rinascimento in poi. Meno interessante degli altri. 5.5
- Soseki, Io sono un gatto Carino lo spunto, sicuramente originale per l’epoca (i cambiamenti del Giappone visti attraverso gli occhi di un gatto), ma alla lunga annoia. Mollato a due terzi. 5
- Murakami, Killing Commendatore Uno scrittore va a vivere in una casa in montagna e trova un quadro misterioso. Ben scritto. 7
2018
- G. Cruciani, I fasciovegani Trovato su una bancarella. Pamphlet contro i vegani. Gli argomenti non sono molto solidi e resto convinto che il vegetarianesimo sia giusto. Gli estremisti vegani sono comunque abbastanza ridicoli. 5
- E. Gibbon, Caduta e declino dell’impero romano Mi sono limitato al primo volume dell’edizione integrale. Interessante, scorrevole la prima parte ma lenta la seconda. 6.5
- H. Rosling, Factfulness Saggio importante, uno sguardo sullo stato attuale del mondo. Davvero interessante, sorprendente. 8
- C. M. Cipolla, Miasmi e umori Breve saggio sulla gestione pubblica delle malattie nel medioevo. Relativamente interessante. 6
- C. M. Cipolla, Conquistadores, pirati, mercatanti Breve saggio sulle importazioni d’argento dalle colonie spagnole del nuovo mondo. Interessante e ben scritto. 7
- B. Lerner, Nel mondo a venire Delusione. L’altro suo libro mi aveva fatto ben sperare, ma questo è assai convenzionale. Tipico prodotto delle scuole di scrittura americane, fatto per vincere premi ma di scarso valore e originalità. Come nei film di Hollywood hanno codificato una serie di regole e questi libri sembrano tutti uguali. 4
- Stevenson, L’isola del tesoro Un altro classico che non avevo mai letto. La prima metà non è male, poi sembra un po’ rallentare. 6.5
- B. Lerner, Un uomo di passaggio Uno studente americano passa qualche mese a Madrid, tra bugie, canne e farmaci. Cinico, spiritoso, scritto bene e con autenticità. Se non si perde Lerner può diventare uno scrittore importante. 8
- D. Winslow, Il potere del cane Dopo 60 pagine mi sono stufato. Poliziesco inutile.
- F. De Waal, Are we smart enough to know how smart animals are? Mi piaceva il titolo, mi chiedevo se esplorasse la possibilità di un’intelligenza superiore degli animali. Se limita a raccontare i tanti esperimenti che sono stati fatti; emerge comunque che molte specie sono meno stupide di quanto non si pensi. Abbastanza interessante, scritto discretamente, un po’ lento. 6-
- N. Mazumdar, Sorry Non ricordo per quale motivo mi ero segnato questo libro. Quattro incidenti nucleari danno il via a una versione narrativa di un gioco da tavolo (a cui non mi pare di aver mai giocato). Inutile. 4
- E. Cline, Ready Player One Libro scritto da un amante dei videogiochi anni ‘80. Non avevo grandi aspettative ma non è male come semplice intrattenimento. Tra poco ne farà un film Spielberg. 6.5
2017
- Davies - Ikeno, The Japanese Mind Saggio sulla cultura giapponese contemporanea. Interessante, ci si rende conto che la barriera è insormontabile e che uno straniero sarà sempre tale in Giappone. 6.5
- I. Calvino, Il barone rampante Un ragazzo va a vivere su un albero e ci resta tutta la vita. Ci sono delle belle pagine, ma l’esilità della trama a volte rende evidenti che alcune sezioni sono solo dei riempitivi. 6.5
- R.Graves, Io, Claudio Autobiografia romanzata dell’ispettore Claudio. In genere non mi interessano i romanzi storici, ma è una lettura gradevole. Giuliano di Gore Vidal resta superiore. 7
- Dostoevskij, Il giocatore Carino, si fa leggere facilmente. 7
- D. Baldi, Morti favolose degli antichi Racconta le morti (più o meno truculente) di molti personaggi dell’antichità. Scrittura scorrevole e senza fronzoli. 7
- A. Baricco, Oceano Mare Non avevo mai letto nulla di Baricco. Qualche buono spunto, vanificato da uno stile pretenzioso e irritante già dalla prima pagina. 4.
- M. P. Shiel, La nube purpurea. Mi fu regalato diversi anni fa e mi è venuta voglia di rileggerlo. Assieme a Il rosso e il nero di Stendhal il mio preferito in assoluto. Il polo nord, le città in fiamme, il palazzo d’oro: libro magnetico e affascinante. 9
- A. Kristof, Trilogia della città di K. Storia di due gemelli. Ben scritti (sono tre libri), interessanti. Ho faticato un po’ a seguire l’ultimo dei tre, che confonde un po’ le acque, ma i primi due, soprattutto il primo, mi sono piaciuti. 7
- A. Doerr, Tutta la luce che non vediamo. Premio Pulitzer 2015. Inizia molto bene e le pagine scorrono rapidamente, ma la seconda metà del libro diventa più convenzionale, scritta peggio, con luoghi comuni, frasi ad effetto e metafore banali. Il premio Pulitzer sembra favorire libri dal taglio moderno e di facile lettura. Nulla di male, meglio di scrittori che si prendono troppo sul serio, eppure mi danno l’impressione che non reggeranno la prova del tempo (a differenza, per dire, di Houellebecq e Murakami). 6.5
2016
- J. Safran Foer, Eating Animals Uno dei rari casi in cui il titolo della traduzione italia, Se niente importa, suona meglio dell’originale. Libro importante, scritto bene e con intelligenza. Dopo averlo letto non si può più fare finta di niente. 8
- S. Benni, Bar Sport Non l’avevo mai letto. Galleria di personaggi e scenette. Divertente quella dei ciclisti, un po’ invecchiato il Resoconto. 6
- Houellebecq, Lanzarote Racconto breve. I temi e lo stile sono sempre gli stessi, le pagine scorrono veloci. 7
- C. Delicato, La guerra di indipendenza di Roma nord. Preso perché mi divertiva il titolo. Il romanzo è scarso: l’autore copia lo stile dei primi libri di Ammaniti, ma ha chiaramente molto meno talento. Più volte sono stato tentato di interrompere. Divertente però la parte della guerra in Vaticano. 5+
- A. Ernaux, Les années. L’idea è buona, una sorta di autobiografia per immagini. Il libro però annoia. Dopo un po’ ho mollato.
- Murakami, L’arte di correre Murakami parla di sé, della corsa e della scrittura. Siamo persone molto simili. 6+
- Seligman, Learned Optimism Saggio di uno psicologo sulla forma mentis del pessimismo e dell’ottimismo. Interessanti l’analisi della depressione e lo studio di come le singole persone interpretino i fatti della vita: il pessimista che vi trova cause personali, permanenti e generali; l’ottimista che vede gli stessi fatti in maniera impersonale (o imputabili ad altri), temporanea e circoscritta. Non mi è piaciuto lo stile, tipico dei saggi o libri divulgativi americani: le stesse cose sono ripetute più e più volte; una fastidiosa tendenza alla creazione di nuove formule e acronimi; largo spazio ai dettagli personali dell’autore. Il lettore sembra spesso preso per un mezzo cretino.
- M. Herzog, Annapurna Resoconto dell’ascensione del primo 8000. Interessante, con tratti di vera avventura. Quest’alpinismo e questo mondo sono ormai scomparsi. 6.5
- A. Ongaro, Un uomo alto vestito di bianco Ongaro è diventato uno dei miei scrittori preferiti, ma questo libro è poco riuscito. Storia confusa tra Londra e Singapore, con troppi rimandi a Maugham e all’hotel Raffles. 5
- Dostoevskij, Delitto e castigo La grande fama è meritata, alcune parti sono poco scorrevoli, ma è indubbiamente notevole. 7
2015
- D. Buzzati, Il deserto dei Tartari Non avevo mai letto niente di Buzzati. Il libro è ben scritto, ha un taglio moderno, ma ricorda Camus ed è un po’ noioso. Alcune parti sono belle però: le considerazioni sul tempo che passa, il breve ritorno al paese del protagonista. 6+
- F. McCourt, Le ceneri di Angela L’autore racconta la propria infanzia, passata nella miseria. Fa capire bene quanto fosse povera l’Irlanda. Interessante, spesso triste (soprattutto se si considera che è un’autobiografia), ma il libro non mi è piaciuto molto ed è a tratti noioso. 5.5
- A. Ongaro, Il segreto di Caspar Jacobi Ongaro ha la capacità di mettere in un libro una quantità di idee, storie e personaggi che potrebbero riempirne una decina, sembra inesauribile. Sono d’accordo con D’Orrico, che lo ritiene uno dei migliori scrittori (se non il migliore) in circolazione. Anche questo, una storia intricata di due scrittori, è notevole. 7.5
- I. Singer, I fratelli Ashkenazi Le vite parallele di due gemelli, nel microcosmo della comunità ebraica polacca. Ben scritto, ma meno bello e scorrevole dei Karnowski. Le parti storiche sono interessanti ma noiose. 6
- E. Fromm, Avere o essere Un libro che volevo leggere da tempo. Alcune parti sono belle e molto vere; smaschera molte contraddizioni del nostro mondo. 7.
- I. Singer, La famiglia Karnowski Storia di tre generazioni di una famiglia, dalla Polonia alla Germania agli Stati Uniti attraverso le due guerre mondiali. Tutti i personaggi sono credibili: ad alcuni ci si affeziona, altri risultano odiosi. Scritto molto bene. 7.5
- M. & M. Bailey, 117 Days Adrift Racconto di un naufragio seguito da 4 mesi alla deriva su una zattera. Molto interessante e istruttivo. 7
- A. Ongaro, Passaggio segreto Racconti medio-brevi che si intrecciano. Scritto con mestiere, interessante, ma non il suo migliore. 6.5
- Moitessier, Tamata e l’alleanza Non sapevo nulla di Moitessier, questa è la sua autobiografia. Lo stile (o la traduzione) non è un granché, ma la sua vita è stata davvero interessante; un’integrità che ricorda quella di Bonatti. Enorme invidia per i lunghi soggiorni in Polinesia. 7
- Murakami, Pinball 1973 Secondo libro. Lo stile migliora, discreto. 6.5
- Murakami, Hear the wind sing Il primo libro di Murakami, ora riedito. Si vede che è ancora in rodaggio ma lo stile è già quello - ed è buono. 6
- D. Ariely, Predictably Irrational Saggio sull’irrazionalità dei vari meccanismi umani nel prendere decisioni. Inizia male: sembra un altro di questi autori che parlano più di sé che dell’argomento del saggio, cercando di essere spiritosi - senza riuscirci. Andando avanti diventa interessante, soprattutto la prima metà. 6+
- Chadwick, The decipherment of Linear B Molto interessante la parte sulla decifrazione, un po’ meno quella archeologica. 6.5
- W. S. Maugham, Il velo dipinto Complicata storia di corna. Non male, scritto con buono stile asciutto. 7
- H. Böll, Opinioni di un clown Un clown ripercorre la propria vita sparando a zero. Amaro, caustico, ben scritto. Abbastanza bello. 7.5
- Dostoevskij, L’idiota Le complicate vicende amorose di un uomo assolutamente buono. Meglio dei Karamazov, che avevo trovato noioso. Anche qui però alcune digressioni rallentano la lettura, come la storia e il monologo di Ippolit. Belli l’inizio e la (triste) fine. 7
- T. Terzani, Un altro giro di giostra Diario delle vicende mediche e degli ultimi viaggi di Terzani. Cinico e scorbutico qual sono, mi ha sempre un po’ innervosito il suo sorridente ottimismo, ma lo si legge volentieri e ho trovato una certa affinità di vedute, soprattutto in una forma di scetticismo razionale ma aperto e nell’amore per un certo tipo di solitudine. Ricordo che Un indovino mi disse, letto per caso in India una decina d’anni fa, mi piacque abbastanza. Questo è forse più personale e alcune parti sono interessanti. Molto azzeccate le critiche allo stile di vita americano, risuonano con le mie opinioni; acute e convincenti le considerazioni sulle filosofie e medicine orientali. 7
- S. Winchester, Atlantico Saggio. Qualche capitolo è interessante, ma niente di speciale. 6+
- J. Slocum, Sailing alone around the world Niente male, ben scritto. Altri tempi. 6.5
- A. Agassi, Open. Sorprendente, molto meglio del previsto. 7
- Houellebecq, Soumission. Trama interessante, ben scritto. Meno avvincente di altri suoi libri, forse va digerito. 6.5
- A. Ongaro, La partita. Bello. Racconto semionirico di una fuga. 7.5
2014
- A. Ongaro, Athos. Bello. Non quanto il bellissimo La taverna del Doge Loredan, ma ben scritto e a tratti avvincente. 7+
- M. Lodoli, Il vento. Trovato per caso. Trama ridicola, scrittura dilettantesca. Mi sono bastate 60 pagine. E ha pure vinto un premio. Mah. 4
- Singh, Big Bang. Divulgativo, interessante e scritto in maniera gradevole. 7
- Mann, I Buddenbrook. Bello, scorrevole, scritto molto bene. 8
- Dumas fils, La Dame aux camélias. Questi libri ormai li leggo solo io - e probabilmente piacciono solo a me. Alcune pagine suonano vere e vissute. 7
- Goncharov, Oblomov Storia di un uomo debole e pigro ma di buon cuore. Lenta la prima parte, poi migliora. Qualche bella pagina, dolorosamente vera. 6.5
- Murakami, A sud del confine, a ovest del sole. Malinconico, delicato. Non mi ha del tutto convinto il finale ma senz’altro uno dei migliori del filone non-onirico di Murakami. 7+
- M. Carlotto, Il corriere colombiano “Noir mediterraneo”. Letto per caso. Bah. 5
- Murakami, L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio. Murakami scrive sempre bene, ma quest’ultimo romanzo non mi ha convinto. 1Q84 era forse troppo onirico mentre questo è un po’ convenzionale. Si va avanti in attesa dei suoi spunti surreal-malinconici che tanto mi piacciono, quando il libro finisce. 6+
- E. Carrère, Limonov. Le biografie in genere non mi piacciono, ma Limonov ha avuto sicuramente una vita interessante. Scritto abbastanza bene. 7
- Marco Aurelio, Dialoghi con me stesso. Decisamente nelle mie corde, sono passati 1850 anni ma le sue meditazioni sono perfettamente attuali. Lo stoicismo è probabilmente la filosofia più sana che sia stata prodotta dal pensiero occidentale.
- I. Asimov, Prelude to Foundation. Discreto. Fantastico il finale, soprattutto dopo aver letto The Naked Sun. 7-
- I. Asimov, The Stars, Like Dust. Buono. 7-
- I. Asimov, The Naked Sun. Carino. 7-
- I. Asimov, Profession. Molto breve, passabile. 6
2013
- I. Asimov, Pebble in the Sky. Abbastanza breve ma divertente. 7
- Saviano, Gomorra. Non mi piace molto il suo stile ma alcune parti sono interessanti e fanno riflettere. 6.5
- J. Roth, La milleduesima notte. Medio. 6+
- J. Roth, La cripta dei cappuccini. Molto bello. 8.5
- N. Ammaniti, Ti prendo e ti porto via. Buono. 7
- J. Roth, Giobbe. Bello. 7.5
- N. Ammaniti, Che la festa cominci. Divertente, nello stile di Branchie. 7
- G. Orwell, 1984. Libro che tutti conoscono ma che in meno hanno letto. Bello. 7.5
- N. Ammaniti, Come dio comanda. Un po’ esile, ma scorrevole. Taglio cinematografico. 6.5
- C. Palahniuk, Invisible Monsters. Forse è a causa di una cattiva traduzione, ma il libro è illeggibile. Abbandonato a metà. 3.
- S. Hustvedt, Quello che ho amato. Buon libro, meglio la seconda parte. Personaggi complessi ma credibili, storia a tratti amara, ma vera. 7
2012
- Murakami, The Wind-up Bird Chronicle. Discreto, anche se poteva essere sviluppato meglio. 7-
- I. Zangwil, Il re degli schnorrer. Divertente. 7
- Murakami, 1Q84. Qualche spunto è buono, ma niente di speciale. 6+
- Murakami, Hard-boiled Wonderland and the End of the World. Discreto. Qualche bello spunto, ma altri suoi libri mi sono piaciuti di più. 6+.
- Murakami, After Dark. Un po’ esile. 5.5
- S. MacDonald, Holy Cow!. Scarso, dopo 70 pagine mi sono stufato e ho smesso di leggerlo. Superficiale, noioso, privo di qualsiasi interesse. Difficile provare simpatia per l’autrice. 4
- J. Niven, A volte ritorno. Passabile. 6.
- Murakami, L’elefante scomparso e altri racconti. Qualche racconto e’ carino, ma preferisco i romanzi interi. 6
- Murakami, Nel segno della pecora. Bello. Murakami mi piace molto. 8.
2011
- Garcia Marquez, Cent’anni di solitudine. Difficile da giudicare: belle invenzioni ma molte lunghezze e stile non di mio gusto. Le ultime pagine però sono veramente notevoli e riscattano le parti che non mi sono piaciute.
- Kressmann Taylor, Destinatario sconosciuto. Carino 6.5
- Palahniuk, Fight Club. Avevo visto il film a suo tempo. Discreto 6.5
- Ender’s game. Fantascienza. Non male. 7
- Houellebecq, La carte et le territoire Diverso dal solito, niente male. 7.5
- Adiga, The White Tiger. Carino, 6.5
- Murakami, Kafka sulla spiaggia. Meno ispirato e dal taglio più onirico, ma non male. Una frase sembra scritta per me. 7.5
2010
- Vidal, Creazione. Interessante, ma meno bello e raffinato di Giuliano. 7
- Murakami, Norwegian Wood. Molto bello e delicato. 8.5
- Welsh, Porno. Altro episodio della commedia umana di Edimburgo. Piacevole veder tornare personaggi già conosciuti, bello il finale. 7
- Murakami, Dance dance dance. Niente male. 7.5
- P. Roth, Pastorale Americana. Scritto bene ma noioso. 5
- McCarthy, La strada. Bello. 7.5
- Gibran, Il profeta. Classico che non avevo mai letto.
- Houellebecq, La possibilità di un’isola. Libro nel suo tipico stile: secco, amaro e mai banale. Inferiore ai precedenti. 6.5
- Welsh, Colla. Discreto. 6.5
- Asimov, Il libro di biologia. Interessante, soprattutto la seconda parte. 6.5
- Orwell, La fattoria degli animali. Classico. “Alcuni prosciutti appesi in cucina vennero staccati per dar loro sepoltura”.
Previously
- V. Nabokov, Lolita. Bello, anche se peggiora nella seconda parte (forse colpa della traduzione?).
- E. Flaiano, Diario notturno. Acuto e spiritoso
- D. Morris, La scimmia nuda. Interessantissimo, uno dei migliori saggi che abbia letto negli ultimi anni.
- K. Follett, Nel bianco. Passabile. Si vede che l’autore conosce gli espedienti narrativi per mantenere viva l’attenzione, ma la storia non presenta nulla di nuovo e sembra solo aspettare una trasposizione cinematografica. Un film di cui si potrà tranquillamente fare a meno.
- M. Crichton, Stato di paura. Niente di ché. Alcuni spunti sono comunque interessanti.
- D. Lessing, The Fifth Child. Discreto.
- J. Diamond, Armi, acciaio e malattie. Saggio molto interessante
- J.K. Rowling, Harry Potter and the Half-blood Prince. Divertente.
- A. Pastore, Alpinismo e storia d’Italia. Titolo più corretto sarebbe stato Storia del CAI. Saggio noiosissimo, del tutto privo di riferimenti alla montagna e scritto nel peggior stile accademico.
- M. Tenderini, Gary Hemming - Una storia degli anni ‘60. Biografia ben scritta. Strano ma interessante personaggio doveva essere Hemming.
- T. Dauer, Reinhard Karl - Senza compromessi. Raccolta di articoli, abbastanza interessante
- P. Ament, John Gill, il signore del boulder. Biografia. Gill è un personaggio interessante ma il libro mi è parso scritto male.
- Tolstoj, Anna Karenina. Ben scritto ma noioso.
- Adams, Ristorante al termine dell’universo. Secondo libro della serie Hitchhiker’s guide to the galaxy, divertente ma inferiore al primo.
- Adams, La vita, l’universo e tutto quanto. Terzo libro della serie, deludente.
- Bonatti, Montagne di una vita. Bel libro su un alpinismo che forse non esiste più..
- Messner, Vertical Storia dell’arrampicata. Un po’ deludente tutta la parte dagli anni ‘50 in poi.
- Abbott, Flatlandia. Divertente e interessante
- Delillo, Mao II. Noiosissimo, a pagina 50 ho desistito
- Amis, Koba il terribile. Interessante saggio su Stalin
- Marks, Mr. Nice. Autobiografia molto divertente
- Asimov, Quadrilogia della Fondazione (Fondazione, Fondazione e impero, Seconda fondazione, L’orlo della fondazione). Capolavoro della fantascienza
- Bukowski, Storie di ordinaria follia. Insieme di racconti, alcuni belli, altri meno. Il migliore è “la coperta”, l’ultimo.
- Hornby, Come diventare buoni. Carino
- Messner, La montagna nuda. Libro splendido e molto ben scritto
- Bowman, La conquista del K.O.. Divertente, tipico umorismo inglese
- Bennett, La cerimonia del massaggio. Niente di speciale, penso che l’autore sia un po’ sopravvalutato